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L’incidenza numerica dei reati ricadenti nella sfera della cosiddetta Computer Crime è aumentata in maniera esponenziale.

Ad oggi, però, non è ancora possibile dare una definizione univoca di computer crime. Secondo la legislazione italiana si può affermare che rientrano in tale ambito quei reati che hanno, come bene giuridico di tutela specifico, la sicurezza dei sistemi informatici e più in generale della rete, ivi incluso anche il semplice personal computer.

Non potendo far riferimento ad una normativa omogenea e ad un codice che disciplini in maniera organica i reati informatici, si può operare una classificazione in tre punti:

  1. i reati previsti da norme che tutelano quale bene giuridico in via diretta l’integrità della rete e degli strumenti informatici;
  2. i reati previsti da norme che tutelano quale bene giuridico in via immediata, ma che hanno come mezzo necessario per la loro esecuzione la rete o, più genericamente, gli strumenti informatici;
  3. reati che possono utilizzare, tra gli altri strumenti di commissione, anche la rete e, più in generale, gli strumenti informatici.

Alla categoria indicata al punto 1, confluiscono la quasi totalità dei reati previsti dalla legge 1993 n.547. Tale legge ha introdotto una molteplicità di ipotesi di reato, integrando varie parti del codice penale (delitti contro l’amministrazione della giustizia, contro l’ordine pubblico, contro la persona, documenti informatici, …).

Alla seconda categoria appartengono diverse ipotesi di reato (tutela del diritto d’autore – pirateria informatica, truffe commerciali online, pedofilia e pornografia online, …) ed hanno un unico elemento comune: lo strumento informatico quale strumento di consumazione del reato, sia esso un software o un personal computer.

Nella terza categoria confluiscono, invece, quei reati che contemplano la Rete quale strumento d’azione, utile anche per commettere reati che tradizionalmente, non hanno contatti con sistemi informatici (traffico internazionale di stupefacenti, contrabbando, terrorismo internazionale, …). Esempi classici inerenti l’uso della rete, anche telematica, sono le e-mail, le chat, gli sms.

Il fenomeno di una così ampia crescita è da imputare a tre aspetti fondamentali. In primo luogo, alla diffusione dei personal computer non solo per esigenze di natura prettamente imprenditoriale, ma anche per fini privati e ludici. In secondo luogo, allo sviluppo tecnologico che oggi consente di concentrare, su un unico dispositivo, più funzionalità: l’esempio più significativo è lo smart phone, telefono cellulare che assolve alla normali funzioni di telefono e quelle di piccolo computer. In ultimo la diffusione della connessione a banda larga, oggi consente di avere connessioni veloci a costi tendenzialmente decrescenti.


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